Cantare, che passione
C’è poco da dire, cantare ultimamente piace un casino. E non parlo solamente dei programmi che ormai hanno raggiunto la lunghezza di soap-opera come Amici, X-Factor, Cantami una Canzone, ecc… che cercano di scovare cantanti in ogni angolo della nostra penisola (e non solo). Mi riferisco anche, e soprattutto, a quella voglia matta di cantare, non appena possibile, canzoni che ormai sono diventate inflazionatissime e hanno perso completamente il loro significato, come You’re Just Too Good to Be True, o YMCA, o Eye of The Tiger, per dirne alcune. Ormai, a forza di essere riprodotte non si tratta più di canzoni, bensì di motivetti stupidi che ti sono ormai entrati nella testa e hanno acquisito lo status di Fra Martino e la canzone del Dodici Quaranta.
Il Karaoke
Ed ecco che entra in gioco il Karaoke, la mania che ormai ci ha colpito da una ventina d’anni (vi ricordate Karaoke, il programma di Fiorello?). Sale in cui tutti possono cantare e sfogare la propria abilità canora. A volte lo trovo triste. Non fraintendemi: io adoro cantare (anche se gli altri non amano sentir cantare me), è solo che rinchiudersi in una stanza a “stonare” le solite canzoni mi fa un po’ tristezza… mal comune mezzo gaudio, mi ripeto di solito. Tuttavia, compaiono sempre i soliti virtuosi (in genere sono donne, che si riconoscono dal look: luccicanti scarpe con tacco e acconciatura perfetta per il palco), che rovinano tutto. Preferisco di gran lunga cantare davanti allo specchio!
Stamattina sono in vacanza. E mi sono ripromessa: farò un sacco di cose, pulirò la casa, sistemerò quella vecchia sedia che traballa da mesi, andrò a fare finalmente una spesa decente. Invece, eccomi a poltrire sul divano, il computer sulla mia pancia e una scatola di biscotti da cui attingo regolarmente (e copiosamente, mannaggia). Non so come, o se, farò anche solo una delle cose che mi sono riproposta. Intanto ho messo su una
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